L'arca e il cavallo

James Bradburne

L’immagine degli esuli bizantini come venerabili studiosi in fuga con i loro libri
sottobraccio rappresenta al tempo stesso un’esagerazione e una sottovalutazione.
Esagera il ruolo svolto da singoli bizantini nella rinascita del sapere greco in Italia,
mentre ignora la stragrande maggioranza degli emigrati, che non era coinvolta in
alcuna attività accademica.

J. Harris, Byzantines in Renaissance Italy,
in K. Talarico (ed.), Online Reference Book for Medieval Studies (ORB), 2000

Lo stesso Harris sottolinea poco oltre come sia altrettanto sbagliato sottovalutare l’importanza degli studiosi. «Certamente il diplomatico bizantino Crisolora giocò un ruolo chiave quando fu invitato a insegnare greco all’Università di Firenze nel 1396. Crisolora occupò questo posto solo tra il 1397 e il 1400, ma in quel periodo ebbe un effetto straordinario. Tra i suoi allievi vi furono alcune delle figure di spicco della rinascita degli studi greci nell’Italia rinascimentale, tra cui Guarino da Verona (1374-1460) e Palla Strozzi (1372-1462). Crisolora non fu l’unico a ricevere una simile accoglienza. Quando Giorgio Gemisto Pletone partecipò al Concilio di Firenze nel 1439, le sue lezioni sulle differenze tra le opere di Platone e Aristotele furono accolte con entusiasmo e suscitarono il commento successivo di Marsilio Ficino (1433-99), secondo cui Pletone aveva portato in Italia lo spirito di Platone dall’Impero bizantino».  [...]

 

 

The ark and the horse

 

The image of the Byzantine exiles as venerable scholars fleeing with their books
under their arms represents both an exaggeration and an understatement. It
exaggerates the part played by individual Byzantines in the revival of Greek learning
in Italy, while ignoring the vast majority of the émigrés, who were involved in no
scholarly activity whatsoever.

J. Harris, Byzantines in Renaissance Italy,
in K. Talarico (ed.), Online Reference Book for Medieval Studies (ORB), 2000

Harris himself, however, stresses that it is equally wrong to underestimate the importance of the scholars. “Certainly the Byzantine diplomat Chrysoloras played a key role when he was invited to teach Greek at the University of Florence in 1396. Chrysoloras only occupied this post between 1397 and 1400, but in that period had a tremendous effect. Among his pupils were some of the foremost figures of the revival of Greek studies in Renaissance Italy, including Guarino da Verona (1374-1460) and Palla Strozzi (1372-1462).
Chrysoloras was not the only one to receive such a welcome. When George Gemistos Plethon attended the Council of Florence in 1439, his lectures on the differences between the work of Plato and Aristotle were eagerly received and prompted the later comment of Marsilio Ficino (1433-99) that Plethon had brought the spirit of Plato from the Byzantine Empire to Italy”. [...]


Il saggio prosegue nel catalogo: ALPHA BETA Apprendere il greco in Italia (1360 - 1860), stampato dall'editore Scalpendi. È possibile acquistarlo presso le librerie e presso Bottega Brera, il design and bookshop accessibile direttamente dal cortile d’onore del Palazzo di Brera, via Brera 28, Milano. 
The essay continues in the catalogue: ALPHA BETA Learning Greek in Italy (1360 - 1860), printed by the publisher Scalpendi. It can be purchased at bookshops and at Bottega Brera, the design and bookshop accessible directly from the main courtyard of the Palazzo di Brera, via Brera 28, Milan.